Forse non sapevi che il Chianti Classico e il Chianti Docg sono due vini diversi
Riconoscere il Chianti Classico Docg è molto semplice: basta guardare che sulla bottiglia sia presente il Gallo Nero, storico simbolo del famoso vino toscano.
Nel 1716 il Granduca di Toscana Cosimo III emise un bando che decretava che i vini prodotti a Castellina, Gajole e Radda potessero chiamarsi Vini del Chianti, creando già ai tempi un’area più ristretta e delimitata per la produzione di un vino, legando un’area geografica al nome dello stesso.
Insomma un’antenata di quelle che sarebbero diventate le nostre attuali denominazioni di origine.
L’immagine del Gallo Nero è utilizzata come emblema dalla Lega del Chianti già alla fine del XIV Secolo. Molte citazioni storiche legano questo animale tanto fiero al territorio della Toscana. Così nel 1924, anno di nascita del Consorzio, oggi denominato Consorzio Vino Chianti Classico, il Gallo Nero ne diventa il logo ufficiale.
Dal 2005 tutte le bottiglie di Chianti Classico riportano l’icona del Gallo Nero sul collo o sulla retroetichetta. Se non trovi il Gallo Nero in uno di questi due posti, stai pur sicuro che non sta comprando o bevendo un Chianti Classico, ma un Chianti (un eccellente vino della Toscana ma prodotto in un’area meno ristretta e anche da territori non appartenenti alla zona storica).
Le uve del Chianti Classico
Generalmente il Chianti Classico è prodotto da uve Sangiovese (da disciplinare minimo 80%, ma si trovano anche Chianti Classici con Sangiovese in purezza).
Altre uve che si possono usare in questo 20% sono varietà a bacca rossa la cui coltivazione è consentita in Toscana. Ho specificato a bacca rossa, perché nell’antica ricetta era previsto anche l’utilizzo di una piccola percentuale di Malvasia Toscana che ora non si può più usare per la produzione del Chianti Classico.
Vuoi acquistare un Chianti Classico?
Link utili
- Storia del Gallo Nero
Pagina del Consorzio Vino Chianti Classico - Puoi scaricare da questo link il disciplinare del Chianti Classico